INEOS – GRENADIER QUARTERMASTER, BELVA DA OFF-ROAD

grande, grosso e pesante. Ha quattro ruote motrici sempre in presa, differenziali bloccabili, assali in ghisa spessi 3,5 mm e una plancia resistente all’acqua con tanto di scoli nel pavimento. Sotto qualunque aspetto lo si guardi, l’Ineos Grenadier è un mezzo davvero speciale, ancor più in allestimento da lavoro, quello con il cassone. Come gli altri pick-up, il mezzo è omologato e immatricolato in Italia come autocarro. Il listino parte da 74.140 euro Iva compresa.

Peso massimo. Nel gergo militaresco di una volta, il "quartermaster" (quartiermastro, mentre in ambito nautico la traduzione è "timoniere") era l’ufficiale che, tra le varie mansioni, curava pure l’arrivo dei vettovagliamenti. Non a caso, qui lo spazio aggiuntivo dato dal cassone consente di trasportare un bel po’ di materiale. La portata dichiarata dalla Casa è di 760 kg, un po’ meno rispetto allo standard Europallet da 1.000 kg. E non perché l’Ineos abbia il fiato corto, ma perché di base il pick-up anglotedesco, con un peso a secco già superiore ai 2.500 kg, sfonderebbe il limite delle 3 tonnellate e mezza. Rendendo quindi necessaria un’omologazione diversa e un altro tipo di patente per essere guidato.  

Si sposta ovunque. A ogni modo, nel vano di carico trovano posto anelli di fissaggio, Power Take-Off da 400 watt e un portellone in grado di sostenere ben 225 kg di peso una volta aperto. Se già la versione wagon della Grenadier risulta imponente, con i suoi 5,44 metri il Quartermaster è davvero enorme per le nostre strade. Non solo: accarezza i due metri di altezza grazie alla generosissima luce a terra di 26,4 cm, che consente una profondità di guado di 80 cm, un angolo d’attacco di 35,5, di dosso di 26,2 e di uscita di 22,6. Numeri fondamentali per un mezzo così specialistico.

Circolazione di sfere. Sono alla guida della variante a benzina, che conta su un poderoso sei cilindri di 3.0 firmato BMW. Sotto il piede destro ho a disposizione 286 CV e ben 450 Nm di coppia, ma prima di mettere le ruote dove è giusto che stiano, ovvero nel fango, mi aspetta un tratto collinare di curve e tornanti. Contesto in cui il Quartermaster rivela un’indole che va oltre quella del fuoristrada duro e puro: anche se dopo un po’ di curve le cose migliorano, bisogna prenderci la mano. Le ragioni sono precise e stanno nel sistema di sterzatura denominato a circolazione di sfere. Una soluzione che offre un grande confort (oltre che tanta robustezza) in off-road a discapito della precisione su strada. La conferma arriva presto, su una pietraia davvero ostica. Ci passo sopra come se nulla fosse, senza la minima vibrazione di sterzo e, soprattutto, senza che questo sbacchetti da una parte all’altra. Pazzesco. Ed è questo il bello del Quartermaster: un mezzo davvero speciale, che sfoggia una componentistica di assoluto rilievo, come i freni Brembo e le sospensioni Bilstein. Senza contare la plafoniera dalla quale attivare il verricello, la modalità guado, o quella dedicata all’off-road: una goduria per chi ama le missioni all’aperto e viaggiare sullo sterrato.

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