L'INVASIONE DELLE AUTO CINESI? PER ORA è UN FALSO ALLARME

I brand del colosso asiatico aprono teste di ponte in Europa, ma la loro quota di mercato è solo del 2%. Ecco perché spicca MG

Si è parlato molto del potenziale delle auto cinesi in Occidente. I prezzi competitivi e il miglioramento della qualità sono le loro armi migliori per conquistare una quota di mercato decente al di fuori della Cina. Molti sostengono che si tratti di una minaccia per i costruttori tradizionali in Europa e negli Stati Uniti. Ma questa massiccia ondata cinese è davvero in atto?

Prima di rispondere a questa domanda, è importante concordare sulla definizione di "auto cinese". Il colosso asiatico sta rapidamente diventando un forte esportatore di vetture grazie alla sua enorme capacità produttiva, ai salari relativamente bassi e al fatto che ha imparato molto dai produttori occidentali per almeno 20 anni. Oggi l'industria automobilistica cinese può facilmente diventare il primo esportatore mondiale, davanti al Giappone.

Tuttavia, gran parte delle auto esportate sono prodotte da Case occidentali. Tesla, BMW, Volvo, Smart, Polestar, Dacia, Buick, Chevrolet, Lincoln e Lotus sono tra i marchi che costruiscono auto in Cina e le esportano in mercati come Europa e Stati Uniti. Anche se si tratta di auto made in China, personalmente non le considero auto cinesi.

D'altra parte, ci sono le auto prodotte dai costruttori locali. Sono destinate principalmente alla domanda interna, dato che parliamo di un mercato di circa 25-28 milioni di unità all'anno. Altre unità sono esportate come auto cinesi 'pure', a partire dalla progettazione, passando per lo sviluppo e la produzione finale. Si tratta di marchi come Changan, BYD, MG, Chery, Haval, NIO, Xpeng, JAC, Hongqi, Dongfeng, Wuling e molti altri.

Marchi quasi di nicchia in Europa

La realtà odierna mostra che il gruppo dei marchi cinesi 'puri' è ben lontano dall'essere un grande attore in mercati come quello europeo, per non parlare della totale assenza dal mercato statunitense. Secondo gli ultimi dati di JATO, i brand cinesi rappresentano appena il 2% del totale delle immatricolazioni di autovetture nuove in Europa fino ad aprile 2023.

Si tratta di sole 85.900 unità immatricolate tra gennaio e aprile. Il volume è aumentato del 102% rispetto allo stesso periodo del 2022, quando queste auto rappresentavano l'1,2% delle immatricolazioni totali.

La crescita è massiccia, questo è certo. Ma nonostante l'aumento dell'offerta e i prezzi relativamente competitivi, i consumatori europei sono ancora riluttanti nei confronti di questi nuovi marchi.

MG è un'eccezione

Un dato interessante dei risultati in Europa per i primi quattro mesi di quest'anno è il forte peso di MG. Le informazioni rivelano che questo marchio ha rappresentato un po' più di due terzi del volume dei marchi automobilistici cinesi, ovvero 59.200 unità. MG sta rapidamente scalando le classifiche, soprattutto nel segmento dei veicoli elettrici, grazie a prodotti molto competitivi come l'ultima MG 4, che ad aprile è entrata nella top 10 europea dei veicoli elettrici.

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MG basa la sua rapida crescita non solo sulle auto accattivanti, ma anche sul fatto di giocare la carta dell'Occidente attraverso un brand ancora riconosciuto come britannico. L'attuale MG progetta e produce tutte le sue auto in Cina, ma si posiziona come marchio automobilistico made in UK. Questo è probabilmente il motivo per cui è riuscita a trovare una collocazione migliore in mercati come quello europeo rispetto ai suoi omologhi cinesi.

La domanda che rimane da porsi è quanto tempo servirà ai marchi cinesi per risolvere i problemi di reputazione che hanno all'estero. I prezzi possono essere un buon modo per attirare i clienti. Ma non saranno sufficiente a cambiare la percezione negativa di molte persone in tutto il mondo.

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L'autore dell'articolo, Felipe Munoz, è Automotive Industry Specialist di JATO Dynamics.

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